Chi svolge attività creative, chi ama personalizzare gli oggetti o manipolare i materiali, prima o poi si porrà il dubbio se ciò che sta creando sia o meno un’idea originale o se sia già stata “inventata” da qualcun altro. Ne parlavo proprio in questi giorni sul blog di una creativa che seguo molto volentieri e, effettivamente, l’argomento potrebbe meritare un piccolo approfondimento.
Probabilmente molte delle persone che vanno su internet in cerca di idee non si chiede se queste siano o meno originali, mi riferisco ad esempio a cerca materiale già collaudato e dettagliatamente descritto per poter ricreare quell’oggetto con precisione a casa propria e nel minor tempo possibile. Molte volte non ci si pone neanche il problema se quel particolare progetto sia davvero farina del sacco di chi l’ha descritto o se piuttosto provenga da un terzo, quarto o quinto sito da cui è stato linkato e linkato nuovamente. D’altra parte, ciò che importa è il contenuto, non la fonte. Io stessa spesso cambio canale ai titoli di coda dopo aver visto un film, a meno che non mi serva qualche informazione particolare e l’esempio direi proprio che calza a pennello.
La domanda invece se la pone (o dovrebbe) chi propone i contenuti, chi segue con interesse il settore e ancor più chi ha la fortuna di lavorarci e di vivere delle proprie passioni. Creare dei contenuti originali, innovativi e di qualità da molto prestigio al proprio lavoro e con il prestigio aumenta anche la visibilità.
Ma che cos’è quindi l’originalità? Può essere sinonimo di creatività?
Ovviamente sì, facendo però attenta distinzione al sostantivo cui l’aggettivo “originale” fa riferimento, se quindi sottintende l’idea di base del progetto o il prodotto finito. Mi spiego meglio. Partendo dal presupposto che un oggetto creativo e quindi realizzato a mano sia sempre un oggetto unico, per quanto simile ad altri esso possa essere, è per forza di cose originale. Non esistono infatti due oggetti identici di quel tipo in quanto, la personalità di chi l’ha creato, gli attribuirà certamente dettagli particolari: una cucitura fatta usando un punto piuttosto che un altro, un occhietto messo più in alto, il manico più bombato, un dettaglio in più aggiunto alla fine… Esistono mille e più modi per rendere originale un oggetto, e quindi unico.
Non è possibile però fare lo stesso ragionamento parlando dell’idea di fondo dell’oggetto realizzato. Per fare un esempio, non potrei mai dire “Sono stata la prima ad avere l’idea di rifinire all’uncinetto il bordo di un cuscino di stoffa”. Per quanto quell’idea sia davvero partita da noi senza aver letto di altre persone che hanno fatto la stessa cosa, non potremmo mai permetterci di rivendicare la proprietà di quella idea, nonostante il nostro prodotto sia davvero diverso da tutti gli altri. A meno che non siamo certi che nulla del genere sia mai stato fatto prima, ovviamente! Sarebbe quindi il caso di dire piuttosto “Questa è l’idea che ho avuto io per rifinire questo cuscino”, e sfido chiunque a provare che quella persona non abbia davvero avuto quella precisa idea, ma l’abbia piuttosto copiata da qualche altra parte a meno che, ovviamente, non esista uno schema specifico che descriva tutti i punti usati uno dopo l’altro e ne provi l’identità. Per nostra sfortuna, o fortuna a seconda dei casi, internet è davvero un pozzo senza fondo e sarebbe quasi impossibile effettuare una ricerca che non fosse del tutto approssimativa, vuoi per inefficacia dei motori di ricerca, vuoi per l’ostacolo inevitabile delle lingue e via dicendo.
Credo che si potrebbe parlare a dismisura dei copyright e di quanto sia difficile stabilire cosa sia autentico e cosa invece lo sia meno e lo è ancor di più quando si tratta di prodotti frutto di estro e creatività. Penso però che sia indispensabile usare un minimo di buon senso e onestà intellettuale quando si pubblica qualcosa, specialmente su internet. Per un creativo è normale cercare ispirazioni paragonando il proprio lavoro con quello degli altri, e davvero credo non ci sia nulla di male in questo. Purché non si rivendichi la proprietà dell’idea magari chiedendo di rispettare il copyright del progetto (salvo poi scoprire che la rete è piena di oggetti realizzati con lo stesso identico procedimento, sarebbe davvero una figuraccia), è lecito affermare che l’oggetto in sé è originale. Perché, come ho detto prima, ogni oggetto frutto di lavoro manuale è sempre originale e lo è ancor di più se viene personalizzato e interpretato.