Giornate all'aria aperta: godiamoci un po' di sole
di Redazione
19/04/2013

Dall'aria aperta ai lavori in casa
Sì, il mio divano era conciato davvero maluccio. Si tratta di un divano a 3 posti con penisola, in tessuto di colore scuro (o almeno lo era) non sfoderabile. Vi lascio immaginare la difficoltà nel tenerlo pulito con in casa due bimbe pestifere e un cane. Ma questo è il meno, il poveretto aveva la penisola infossata perché le molle avevano ceduto e il bracciolo sfondato a causa di un cazzotto ben assestato di mio marito (quando dicevo che il calcio è uno sport violento nessuno mi credeva...). Ho rinunciato quindi a cercare di pulire il tessuto preservando il colore, è semplicemente impossibile non potendolo sfoderare. Quindi, mentre le fodere dei cuscini le ho gettate in lavatrice e ricolorate con la coloreria italiana, alla seduta ho passato una bella mano di acqua e sapone. Assieme allo sporco è venuto via anche il colore, ma a quel divano toccherà una sorte ben peggiore... Ho quindi sfoderato la penisola con taglierino, martello e cacciavite. Rimesso in sede le doghe e fermato con due grossi chiodi ciascuna, rifoderato e chiuso il tutto. A quel punto, con l'aiuto di mio marito, ho smontato il bracciolo per sfoderare anche lui e sistemare il legno che aveva ceduto per via della botta. Ma, sorpresa delle sorprese, il divano mi piace molto di più così, senza bracciolo! C'è molto più spazio, più luce, e anche più posti a sedere. Quindi ho tolto la fodera al bracciolo e l'ho usata per rivestire il pezzo del divano rimasto scoperto. Non si direbbe neanche che manca un pezzo, davvero! Adesso però bisogna fare qualcosa per il rivestimento del divano che è davvero terribile! La signora del piano di sopra di tanto in tanto mi regala degli scampoli di stoffa da tapezzeria, e credo di poterli utilizzare per creare una fodera per il divano in stile patchwork. Peccato che io di patchwork non ne so davvero niente e tantomeno di cucito... Ma non sarà di certo questo a spaventarmi!
Intanto continuo a godermi queste splendide giornate all'aria aperta, osservando le mie due bimbe che giocano assieme e scoprono il mondo. Potrei desiderare qualcosa di più?
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Redazione
Mi chiamo Erika e sono una mamma innamorata del suo bimbo, una moglie innamorata di suo marito, una biologa innamorata del suo lavoro... Adoro aiutare le persone: se un po' del mio tempo speso per gli altri serve per dare una mano anche ad una sola persona, penso ne sia valsa la pena.