Insegnare ai propri figli a prendere decisioni autonome – ovviamente con la dovuta gradualità – fa parte del normale processo educativo. Quando poi si trovano nella fascia tra i 13 e i 17 anni, è importante anche iniziare a educarli alla gestione del denaro, per esempio quello che ricevono con la cosiddetta “paghetta” o con piccoli lavoretti estivi.
In tal senso, oggi si hanno a disposizione strumenti digitali che possono facilitare questo percorso educativo che li porterà ad avere le idee chiare su risparmio, spese consapevoli e pianificazione finanziaria.
Un esempio di questi strumenti è il conto corrente intestato a minorenni che, con la guida dei genitori, può accompagnarli gradualmente alla libertà finanziaria. Vista l’importanza dell’argomento, cerchiamo di capire come funziona un conto corrente di questo tipo e quali benefici può avere a livello pratico ed educativo.
Come funziona un conto corrente per minorenni?
Aprire un conto corrente intestato ai minorenni non vuol dire lasciarli soli nella gestione del denaro. Innanzitutto è necessario precisare che, nel nostro Paese, i minori non possono aprire in autonomia un conto corrente bancario: è infatti necessario che tale iniziativa sia presa da uno dei genitori o, in assenza di questi, da un tutore legale. Sarà quindi comunque un adulto che firmerà l’apertura del conto e manterrà un certo livello di controllo.
In linea di massima, al di là di piccole differenze che possono esserci tra una banca e l’altra, un conto intestato a minorenni può essere usato per ricevere gli accrediti della paghetta, per effettuare bonifici SEPA, per fare prelievi agli sportelli ATM con la carta di debito e per ricaricare il cellulare.
Questi conti non prevedono di norma la possibilità di associare una carta di credito e nemmeno lo scoperto di conto (vale a dire che il conto non può avere un saldo negativo).
I conti di questo tipo possono essere gestiti online tramite un personal computer o grazie a un’apposita app installata sullo smartphone.
In sostanza, usando un conto corrente come questo, i ragazzi imparano a gestire un determinato budget, ma sempre e comunque all’interno di un “contesto protetto” che prevede il controllo da parte del genitore (parental control).
Perché aprire ai propri figli un conto corrente intestato a loro?
Non è ovviamente obbligatorio aprire un conto corrente intestato ai minorenni, ma quest’ultimo è sicuramente uno strumento che può aiutare i propri figli a costruire una certa consapevolezza finanziaria, un concetto da non sottovalutare. Avere un saldo conto da verificare, controllare le entrate e le uscite della settimana, rendersi conto che in un determinato periodo si è speso più del previsto, capire il valore del risparmio ecc. sono tutte piccole esperienze che aiutano il minorenne a un corretto rapporto con il denaro.
Inoltre un conto corrente per i minori offre anche la possibilità ai genitori di affrontare con i ragazzi argomenti come il risparmio e la pianificazione finanziaria e insegnare loro la differenza tra spesa necessaria e desiderio.
Non si deve poi dimenticare l’aspetto pratico: dovendo gestire un conto corrente, pur con determinati limiti, i ragazzi imparano a utilizzare gli strumenti bancari e iniziano a familiarizzare con i pagamenti digitali (quanti ragazzi saprebbero spiegare cos’è un bonifico bancario?), con le transazioni online, con la verifica dei saldi e il controllo delle operazioni.
Di fatto, acquisire una certa dimestichezza con un conto corrente sarà per loro molto utile quando, una volta maggiorenni o entrati nel mondo del lavoro, dovranno gestire in totale autonomia le proprie risorse finanziarie.