La pandemia da coronavirus (COVID-19) ha sconvolto la vita familiare in tutto il mondo. Chiusure scolastiche, lavoro a distanza, distanza fisica: navigare in queste acque inesplorate è difficile per chiunque, ma soprattutto per i genitori. Abbiamo interrogato uno dei professionisti di Psicoterapia Scientifica sull’argomento per avere qualche indicazione utile a riguardo.
Quali sono le reazioni più comuni che i bambini potrebbero aver manifestato o manifestare in questo periodo di difficoltà? Di seguito un breve elenco tenendo conto delle diverse età.
Reazioni del bambino a 4/5 anni di età
- Paura di restare soli
- Incubi
- Difficoltà nel parlare di quello che stanno provando
- Scatti di rabbia
- Cambiamenti nell’appetito
- Perdita del controllo della vescica
- Costipazione
- Pipì a letto
- Piagnucolii
- Maggiore richiesta di attenzione e vicinanza fisica
Reazioni del bambino a 6/10 anni di età
- Irritabilità
- Lamentele
- Comportamento aggressivo
- Incubi
- Maggiore richiesta di attenzione e vicinanza fisica
- Disturbi del sonno
- Cambiamenti nell’appetito
- Sintomi fisici (mal di testa/stomaco)
- Evitamento dei coetanei
- Perdita di interesse
- Competitività per l’attenzione da parte dei genitori
- Dimenticanza dei nuovi concetti appresi a scuola
Se anche i vostri figli hanno manifestato simili reazioni emotive e fisiologiche, i seguenti suggerimenti potrebbero rivelarsi utili per gestire questa nuova (temporanea) normalità.
Siate disposti a parlare con i vostri figli del coronavirus.
Non abbiate paura di parlare con loro di ciò che sta accadendo. Silenzio, segreti o cambiare argomento non avranno un effetto rassicurante e non proteggeranno i bambini. È altamente probabile, infatti, che abbiano già sentito qualcosa. Siate aperti e consentite loro di parlare liberamente. Porre domande aperte e ascoltare è di solito un buon modo per scoprire cosa già sanno. È bene che ogni domanda del bambino sia la benvenuta, cercate di rispondere in modo onesto e sincero. Tenente a mente che non è necessario conoscere tutte le riposte, considerate le loro domande a cui non si sa rispondere come un’opportunità per apprendere qualcosa di nuovo insieme ai vostri figli. È importante chiarire, per i bambini più grandi, le disinformazioni sia sul virus che su qualunque stigma o discriminazione (per esempio verso la popolazione cinese).
Dare spazio a ciò che si prova.
Se i vostri bambini hanno manifestato reazioni simili a quelle sopra elencate, è possibile che si sentano spaventati o confusi. È importante, dunque, concedere lo spazio per condividere come si sentono e far sapere che siete lì per loro. Abbiate pazienza e tollerate i momenti di sfogo emotivo, fornire rassicurazioni sia fisiche (abbracci e carezze) che verbali può essere di aiuto. Utilizzate il gioco e il racconto di storie per incoraggiare l’espressione dei propri stati d’animo. Impiegate in modo strategico anche gli spazi della casa: può essere utile, nella camera dei bambini, costruire un “luogo sicuro” in cui i piccoli potranno trovare rifugio quando le emozioni negative diventano troppo intense. Una casetta di cartone, una tenda, un cuscino grande, tutto con la fantasia può essere utilizzato per costruire questo luogo speciale.
Trascorrere del tempo insieme.
Non potete andare a lavorare? Scuole chiuse? Preoccupazioni economiche? È normale sentirsi stressati e sopraffatti. La chiusura delle scuole è anche un’opportunità per stabilire relazioni migliori con i nostri figli e adolescenti, questo farà sentire i bambini amati e sicuri, mostrando loro quanto sono importanti. Fissate un tempo prestabilito da trascorrere con loro ogni giorno, potrà durare anche solo venti minuti. In questo tempo speciale chiedete ai vostri figli cosa desiderano fare. Di seguito saranno elencate alcuni idee.
Per i più piccoli:
- Costruire una pista da corsa con lo scotch di carta sul pavimento del salotto;
- Utilizzare oggetti domestici come scope o sciarpe come oggetti di scena o come protagonisti di storie divertenti;
- Inventare una caccia al tesoro;
- Guardare foto o leggere un libro;
- Fare disegni con pastelli o matite;
- Ballare o cantare canzoni!
- Fare un lavoretto insieme: fare pulizie o cucinare può diventare un gioco.
Per i più grandi:
- Parlare di qualcosa che piace loro: sport, musica, celebrità, amici;
- Cucinare insieme il pasto preferito;
- Costruire insieme un planisfero in cui inserire tutti gli animali presenti nella cesta dei giochi: può essere divertente scoprire dove vive ognuno di loro!
- Se ai vostri figli piace cantare, fissate la serata karaoke;
- Non dimentichiamo i giochi che tutti ben conosciamo: il gioco dell’impiccato o “Nomi, cose e città” potrebbero essere idee da rispolverare!
- Organizzare tornei familiari di giochi da tavolo: la sfida di solito è un ottimo fattore motivante!
Come potete osservare, con un po’ di fantasia, ci sono molti modi di trascorrere il tempo in famiglia senza necessariamente includere dispositivi tecnologici, TV o Netflix.
Restate positivi.
È difficile restare positivi quando sentiamo che i nostri bambini o adolescenti ci stanno facendo impazzire. Spesso finiamo per dire espressioni come “Smetti di farlo!”. Ma i bambini hanno molte più probabilità di fare ciò che chiediamo se diamo loro istruzioni positive e chiare e se gli elogiamo per ciò che fanno bene. Pertanto, cercate di essere espliciti quando dite a vostro figlio cosa fare, come ad esempio “Per favore, metti via i vestiti” (invece di “Non fare caos!”).
Infine, anche se genitori, ricordatevi di prendervi cura di voi stessi in quanto esseri umani, anche valicando i confini della genitorialità. Non dimenticate, dunque, di concedervi momenti di svago, relax e supporto sociale: solo in questo modo potrete svolgere al meglio il difficile compito di genitori.