Il lavoro a maglia è un’attività di un tempo che però, negli ultimi tempi, sta tornando alla ribalta. Certo, i tempi sono un po’ cambiati rispetto al passato, si sono adattati alle mode e in alcuni casi le hanno addirittura lanciate. Ma intenti come siamo a creare qualcosa di nuovo, di artistico, ci siamo dimenticati delle abilità che un tempo erano fondamentali e che le nostre nonne non ci hanno più tramandato. Sto parlando di come rammendare le maglie strappate o consumate nel lavoro a maglia. Vi va di fare un salto nel passato ed impararne le tecniche?
Io credo che ci sia sempre tantissimo da imparare dai nostri nonni e, così come ho imparato come lavorare all’uncinetto senza fare le catenelle iniziali da un vecchio libricino del 1800, da questo stesso libro ho anche imparato ad eseguire i rammendi nei capi lavorati a maglia senza ricorrere alla macchina da cucire e creando dei punti invisibili anche all’occhio più esperto.
Per riuscire, però, è indispensabile fornirsi dello stesso filato utilizzato per realizzare il capo. Se non lo si ha a disposizione, si può provare a scucire in lembo interno se è possibile oppure acquistare un nuovo filato il più somigliante possibile.
Le spiegazioni che vi darò di seguito sono estrapolate dal libro “Enciclopedia dei lavori femminili” di Therese de Dillmont. Capirete subito che lingua stupenda è l’italiano che si usava un tempo, nulla a che vedere con la versione impoverita e scheletrica di quello che usiamo oggi. In questo articolo si parla di lavori da fare sulle calze, ma sono ugualmente applicabili a qualsiasi altro capo di abbigliamento.
Intanto, se volete dare un’occhio ad alcuni schemi da seguire, leggete l’articolo Schemi dei più bei lavori a maglia da rifare a casa.
Spero di farvi cosa gradita 😉
Lavoro a maglia – Raccomodare le calze
Si raccomodano gli oggetti a maglia ricostruendo le maglie della calza col mezzo di un filo e di un ago. Quando i fili non sono ancora rotti, ma che minacciano di consumarsi presto, si possono rinforzare le maglie deboli facendo delle maglie ausiliarie.
Occorrente per la raccomodatura delle calze – Il filo che si adopera per raccomodare le calze dovrà essere sempre un po’ più fino di quello che ha servito a comporre il primo lavoro. Per questo motivo si prenderanno preferibilmente i cotoni da rammendo D.M.C. poiché, se venisse a mancare il cotone dello spessore richiesto, questi filati, composti di parecchi capi non torti, permetterebbero sempre di prepararsi da sé il filo per il rammendo della grossezza proporzionata a quella del filo di fattura.
Raccomodatura delle maglie
La raccomodatura semplice si può fare in due modi. Nella figura 409 si fa uscir l’ago fra due fili orizzontali, poi, passandolo sopra un filo verticale, si fa risalire indi rientrare per farlo uscire di nuovo tra le maglie orizzontali seguenti.
Il secondo giro di maglie si fa al ritorno, e si prendono due fili a sinistra sull’ago, e così di seguito.
Nella figura 410, si fa uscir l’ago, si conduce sopra un filo verso destra e sopra due fili nel senso dell’altezza, si rialzano i due fili a sinistra, si passa sopra due fili orizzontali verso il basso e sopra un filo verso destra, e si fa rientrar l’ago nel punto della sua uscita; poi si prendono sull’ago due fili verso sinistra, si passa sopra un filo a destra e sopra due fili orizzontali verso l’alto ecc.
Per il giro seguente, si volta il lavoro in modo che la parte eseguita sia diretta verso l’alto; poi si passa sopra un filo orizzontale verso il basso; si fa uscir l’ago fra due fili un po’ lontani l’uno dall’altro e si passa di nuovo sopra due fili orizzontali verso il basso, si rialzano due fili a sinistra, si passa sopra due fili verso l’alto e sopra un filo a destra, si sollevano due fili, e così di seguito.
Staccatura delle maglie
Se i fili di una calza sono interamente consumati, si è obbligati a fare delle maglie nuove ed a disfare le maglie vecchie su tutto lo spazio consumato. Si tagliano i fili logori e si staccano le maglie orizzontali; sulle parti verticali si tagliano i fili in modo che le maglie facciano orlo e che si produca un buco quadrato nell’angolo del quale restano libere da due a quattro maglie, che si ripiegano sul rovescio del lavoro, dove si fermano con alcuni punti.
Raccomandiamo di servirsi di una palla da rammendo per eseguire le raccomodature descritte in seguito; si sarà più sicuri di non tirar troppo i punti.
Raccomodatura di maglie dritte su fili tesi orizzontalmente
Tendete, sul rovescio del lavoro, un filo in linea orizzontale per ogni giro di maglie che dovete rifare; conducete il filo una o due maglie al di là dell’orlo. Dopo aver stabilito questo fondo, fate passar l’ago dal dritto nel punto presso la maglia più vicina alla parte intatta a sinistra. Poi, dirigendovi verso il basso, prendete il filo orizzontale più vicino, dal basso in alto, in guisa che il filo, col quale lavorate, si trovi a destra dell’ago, e coprite così tutti i fili che avete tesi.
Quando avete preso l’ultimo filo, passate l’ago, dall’alto in basso, a sinistra della maglia più vicina e fatelo tornare a destra della maglia nella quale l’avete fatto entrare.
Per fare, risalendo, la seconda metà della maglia, si metterà il filo pure a sinistra dell’ago, fig. 413. Arrivati all’ultimo filo, passate l’ago nella maglia dalla quale è uscito, e conducete il filo una maglia verso destra, per cominciare il terzo mezzo giro.
Raccomodatura di maglie rovesce su fili tesi obliquamente
Si posano i fili ausiliari, da ricoprirsi in seguito con punti orizzontali, come per la raccomodatura delle maglie dritte. I punti abbraccianti due fili tesi obliquamente si fanno a doppi ordini contrari.
Raccomodatura di un disegno a coste su fili tesi obliquamente
Frequentemente gli oggetti a maglia operata devono essere raccomodati; in questo caso si cercherà di fare una rammendatura invisibile, affinché il disegno non venga interrotto. Sceglieremo come esempio la rammendatura della maglia a coste, composta di due maglie dritte e due rovesce, la quale è la più comune per la lavorazione degli oggetti di abbigliamento. La rammendatura si fa nuovamente su fili tesi in senso obliquo; si lavorano le maglie dritte e le rovesce nella maniera indicata dal disegno, seguendo le indicazioni date con gli esempi precedenti.
Ricomposizione delle maglie dritte
Quando è necessario sostituire una parte della maglia con un pezzo muovo, si riunisce il pezzo nuovo al vecchio con un ago, servendosi del filo della maglia.
Per ricomporre le maglie, bisogna prima staccarle ed avviarle sopra dei ferri, affine d’impedire che si sciolgano. Le maglie che si devono unire si troveranno direttamente opposte le une alle altre. Poi si guida l’ago, dal basso in alto, nella prima maglia libera della parte superiore, si fa scendere la maglia dal ferro; si fa entrar l’ago, dall’alto in basso, nella maglia inferiore direttamente opposta alla maglia superiore, e, dal basso in alto, nella maglia vicina, e non si tira il filo che quanto è necessario perché la maglia nuovamente formata sia eguale alle maglie esistenti.
Quindi si passa l’ago nella parte superiore, dall’alto in basso, per la maglia che era già stata presa una volta, si fa uscir l’ago dalla maglia vicina, si tira il filo, si ridiscende verso la parte inferiore, e così di seguito.
Ricomposizione delle maglie rovesce
Per ricomporre le maglie dei lavori a giri lisci ed a giri rovesci, si dispone l’oggetto in modo che il giro di maglie rovesce si congiunga alla parte superiore; si riuniscono le due maglie della parte inferiore, come per la ricomposizione delle maglie dritte; si riconduce l’ago verso l’alto e si fa passare, dal basso in alto, per la prima maglia della parte superiore e per la maglia vicina, dall’alto in basso. In questo modo si ottiene, fra le due strisce di maglie rovesce, un giro di maglie dritte.